Istantanea (le cose viste nel momento in cui scrivo)

Cattedra. Un computer, un bicchiere di cartone Burger's Family con dentro del caffé americano ormai freddo, una penna rossa, una matita, una penna blu, forbici, chiavi della classe, Sacra Bibbia copertina rossa, porta-listini copertina blu.

Classe. 10 banchi vuoti e 13 riempiti. Tema. Fogli protocollo, penne, dizionari e dizionari dei sinonimi. 
E. guarda nel vuoto, intercetto il suo sguardo: ride.
M. si mangia le unghie con grande voracità, per ora ha scritto 8 righe.
Anche G. si mangia le unghie, ma meno; ha un astuccio arancione appoggiato sopra il diario, sulla costa del diario compaiono il suo nome e il suo cognome.
C. rigira con le dita una ciocca di capelli. Scrive la brutta copia con una matita porta-mine, tiene il vocabolario aperto sulla lettera "d". Ha un paio di occhiali dalla montatura tartaruga e i jeans strappati sul ginocchio.
M. scrive impegnatissimo, tiene il vocabolario chiuso, la sua calligrafia è tondeggiante ed enorme. 
A. siede composto, impugna una biro di colore blu elettrico, dal collo gli pende un ciondolo a forma di tartaruga. Porta una maglioncino grigio con le toppe blu sui gomiti.
M. occupa il posto in fondo a sinistra, mangiucchia il tappino della bic nera, si interrompe, riprende.
M. è mancino, ha già scritto molto, ha una penna di legno chiaro con in cima una marmotta intagliata. E. gli ha appena passato un fazzoletto per soffiarsi il naso. M. restituisce il pacchetto con un lancio leggermente troppo lungo.
N. è appoggiato al calorifero, intreccia le dita, le guarda. Se lo guardo assume un'espressione pensierosa. Il foglio è bianco
L. ha una felpa gialla e nera, i pantaloni neri, le scarpe nere. Le unghie delle mani sono di un rosso accesso con delle macchioline bianche. 
A. muove  in continuazione le gambe a ventaglio, le ginocchia non si incontrano per poco. Sul banco tiene anche un righello. 
E. ha un grosso anello sull'anulare sinistro e uno più piccolo sull'indice destro. Quando non scrive ha entrambe le mani impegnate a intrecciare una piccola ciocca di capelli corti e neri al centro della fronte. Se lo guardo, mi guarda.
E. tiene la testa appoggiata al dorso della mano sinistra. Ha appena girato il foglio. Ora sta chinato del tutto sul banco.

Oltre le finestre cielo nuvolo e compatto, pini grigi, sporgenze di palazzi. 

Monza, 16/12/2015. Ore 8.51


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