Corpi

Si può diventare orrendi, a stare insieme. Nessuno rischia di farci esprimere la nostra bassezza e la nostra volgarità come chi può considerare un'abitudine vederci nudi.
(Chiara Gamberale, L'amore quando c'era, 2011)

Le parti oscure dell'amore. L'amore che sa trasformarsi nel suo esatto opposto. Oppure che accoglie tutto, mostra le anime in 3D. "Come siamo arrivati fino a questo punto?" dice un personaggio qualunque in un film qualunque, rivolto alla sua metà che si stacca da lui.
Non voglio costruire un bigino sulla fenomenologia amorosa. Men che meno spingermi a camminare su quella corda da funambolo che è il giudizio sui meriti e i demeriti di coppia. Eppure c'è che questa frase trovata in un libricino di Chiara Gamberale (storia ruggente perché nostra a priori, già vissuta e da vivere, tra un intreccio snello e un prevedibile finale) mi fa fermare sopra i corpi degli amanti. Il nostro corpo quando diventa oggetto, strumento e soggetto d'amore. Il corpo che macina desideri, disegna aspettative, e muta, muta più velocemente di un sentimento. Il corpo che è simbolo e traccia della parabola d'amore. Il corpo quando è pura nudità e nient'altro. 

Ecco, il vederci nudi, appunto. Mi vengono in mente le coppie di un tempo. Mariti e mogli che non si sono mai visti nudi l'un l'altro. L'abitudine di fare l'amore al buio. E la donna che nemmeno si sveste, alza la camicia da notte e allarga le gambe a un rapporto che è sacro perché matrimoniale, voluto da Dio e dalla natura per offrire nuovi corpi a questo mondo. Il pudore con cui i coniugi frequentavano la propria camera da letto. Un amore (o non amore, perché non è sempre detto ci fosse, e allora chiamiamolo unione) che di certo non aveva tutto il bisogno della vista che ha oggi. Vista che è campo in cui seminare freneticamente il desiderio e la pulsione. E così passare da un corpo all'altro, pur di non annoiarsi.
Uomo e donna così abituati a vedersi nudi da perdere di vista il sacro che nel corpo abita. Trasformare il dono in preda, prima. In giocattolo triste e noioso, poi. Diventare orrendi, il rischio.
Non so dove ci porterà tutta questa ostentazione.    

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