Antonio Oleari

Sono nato in Brianza nel 1985. Mio fratello spesso mi picchiava ma credo mi volesse anche bene perché mi portava allo stadio Meazza per tifare il Milan. Mia sorella invece era già grandissima e si dedicava alle cose delle donne. Mamma un'insegnante in pensione, papà commercialista. Ci è rimasto maluccio quando gli ho comunicato che, praticamente di nascosto, mi ero iscritto a Lettere Moderne. Eppure fino a quel momento ero stato un ragazzo normale. Vero è che gli studi classici possono traviare anche le teste più dure.

Ho fatto radio dal 2005 al 2012. Prima a Radio Cantù e poi a Radio Lombardia. Mi sono sempre occupato di percorsi musicali alternativi, in particolare di progressive rock. Grazie a Prog Generator e a Spectrum - i due storici programmi che conducevo - ho avuto la possibilità di collaborare con grandi professionisti, intervistare musicisti eccezionali e ricevere l'affetto di tanti ascoltatori. Non ho mai preso una lira, ma almeno queste cose le ho messe in cassaforte.

Con la scrittura ho iniziato presto. Nel 2008 la casa editrice Aereostella ha pubblicato Un viaggio lungo 40 anni: senza orario senza bandiera, un libro nato ai tempi della mia tesi di laurea triennale sui concept album. Nel 2009 ho replicato spedendo nelle librerie Demetrio Stratos: gioia e rivoluzione di una voce, la prima vera biografia del cantante greco uscita a 30 anni esatti di distanza dalla sua morte prematura. Dodici mesi dopo tentavo l'impresa di sfondare nella narrativa con il libro Destinazione isola di Wight, un romanzo-rock che ruota intorno al più grande raduno giovanile della storia. Sono tornato ai saggi nel 2012 per celebrare il quarantennale della Premiata Forneria Marconi, la più famosa rock-band italiana: Storia di un minuto racconta la genesi del loro primo, indimenticabile disco.

Negli anni ho anche collaborato con due importanti riviste: "Jam" e "Il Mucchio Selvaggio". Sulla prima mi occupavo naturalmente di musica rock, per la seconda ho curato una rubrica di narrativa nella quale mettere alla prova la mia creatività in 5 mila battute.

Tra le altre soddisfazioni, quella di aver ricevuto nel 2010 il premio M.E.I. "Quaderni rock" dedicato all'incontro tra musica e letteratura. Nello stesso anno Telecom Italia mi ha chiesto di prendere parte al progetto "Canale 150" nato in occasione dei 150 anni dall'unità d'Italia. Per l'occasione ho raccontato la figura di Luigi Tenco nella splendida cornice di Palazzo Reale a Milano. Nel gennaio di un anno dopo il mio racconto Ci sono persone più felici di me è stato finalista al Premio Gutenberg patrocinato dal Comune di Roma, mentre nel febbraio 2012 una mia poesia ha ricevuto particolare menzione di merito al Concorso Internazionale di Poesia Castello di Duino, considerato dalla Commissione Nazionale UNESCO il più importante a livello mondiale rivolto ai giovani. 
Quella poesia si intitola Andiamo là e si trova all'interno di Guerre bianche, il libro che nel 2012 la casa editrice genovese Liberodiscrivere ha pubblicato nella vana speranza di placare il mio ego poetico. Non c'è riuscita, ma almeno ha incassato una montagna di denaro grazie alle vendite.

Ho viaggiato parecchio e in molti modi. Nell'estate del 2011, per esempio, ho scritto un romanzo d'avventura in giro per le strade di tutta Italia: la penna era una vecchia Vespa 125 Primavera del '79, con la quale ho ridisceso lo stivale fino a Palermo prima di intraprendere la risalita verso il Trentino.  
Raggiunti invece con l'aeroplano, i Paesi che ho nel cuore sono la Grecia, la Turchia e l'Argentina.

In tutto ciò ho terminato gli studi e mi sono messo a fare il professore. Attualmente insegno lettere al Collegio Villoresi di Monza. Vivo a Meda, un paese francamente bruttino ma che per me ha il fascino di ogni luogo natio. 


1 commenti:

massimo ha detto...

ciao antonio,
mi riconoscerai senz'altro
bello il tuo blog
pensavo che hanna karenina fosse piu' portata a blog ferroviari o del nordest eh eh
buon anno di cuore
massimo